Dizionario di Spazio Bottega

Riguardare

“Tu non mi guardi mai là da dove io ti vedo” 

(J. Lacan, Seminario XI).

Lo spazio in cui la vita si espone nei suoi princìpi, nelle sue espressioni emotive paradigmatiche, il teatro, è stato messo in pausa, chiuso allo sguardo di tanti spettatori. Abbiamo visto tante altre cose da finestre virtuali, attraverso vetri che dimenticavano subito quanto passato dietro di loro. Pur nella sua effimera essenza, il teatro è sempre stato un’occasione per guardare ancora e ancora, per restare a osservare. Nonostante il fermo, il mondo del teatro ha continuato a guardare e a guardarsi e ha continuato a chiedere di essere guardato: qualcuno ha accolto questo invito? 

“Tu non mi guardi mai là da dove io ti vedo” afferma ogni essere umano a un altro. Il teatro ha provato da sempre ad accogliere questa sfida, esprimendo quello che vedeva nel mettersi nei panni di Altro da sé. Il teatro continuerà a farlo, da sua necessità resistente costitutiva: e se girassimo la domanda alle Istituzioni?

AUTORE

Emilio Milani

Emilio Milani

Operatore e formatore di teatro educativo e sociale, consegue la laurea in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo presso l’università di Padova nel 2011. Presenta una formazione performativa di teatro di prosa, teatro fisico, drammaturgia, danza e canto. Elemento specifico della sua formazione è il corso “Scuola Estiva di Teatro Educazione ” proposto dall’Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata di Serra San Quirico (AN), specificamente sulla conduzione di gruppi, la drammaturgia e la regia, il teatro ragazzi.
Opera nel territorio della Bassa Padovana e dell’Alto Polesine dal 2009, proponendo laboratori teatrali per le scuole e per realtà con finalità di sostegno sociale. Dal 2015 viene chiamato in varie rassegne di teatro della scuola per implementare le loro attività, in particolare dalla Rassegna Nazionale di Teatro della Scuola di Serra San Quirico (AN).
È membro AGITA dal 2017 ed è Presidente dell’Associazione culturale Zagreo, che si occupa di teatro sociale e di ricerca nei territori sopra descritti.

Per me il teatro è uno spazio di libertà e rispetto, in cui cercare di scoprire la verità, insieme a chi vuole prendervi parte.
E’ lo spazio in cui il corpo può ritrovare il suo centro e la voce un suono adeguato a esprimere quello che di solito non riesce a esprimere nella vita.
E’ lo spazio in cui la relazione con l’altro non si costruisce sulla paura ma sull’ascolto, sul non giudizio, sulla crescita comune.
Non so mai che cosa troverò di preciso in un laboratorio di teatro. So a malapena da dove inizio. Sono sicuro, però, che in ogni incontro c’è una grande ricchezza, che può trovare una forma da portare su un palcoscenico, di qualsiasi tipo esso sia.

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