Vi è mai capitato di trovarvi da soli in mezzo al bosco e di osservare dal basso le trame disegnate dai rami degli alberi? Le sensazioni che possiamo avvertire quando ci troviamo nel bel mezzo della natura incontaminata hanno sempre una nota di arcana magia, antica come l’umanità.

Ho fatto queste considerazioni una notte, seduta ai piedi di un grande albero, con gli scarponi affondati nel muschio e il naso all’insù per osservare tutto ciò che mi circondava. Ho capito in quel momento il senso dei riti iniziatici delle antiche tribù; il motivo per cui spesso lasciavano che i loro giovani uomini affrontassero viaggi temibili da soli, nel deserto o in mezzo alla giungla. Trovarsi a tu per tu con il creato, sfidarlo senza alcun condizionamento, è il mezzo più potente per sperimentare il legame assoluto che c’è fra l’essere umano e il tutto.

Io chiamo questo legame “senso di appartenenza” ed è uno dei moti più potenti che esistano.

Infatti, che cosa ci spinge ad impegnarci e ad affrontare gli ostacoli, anche quando tutto sembra perduto? Ci avete pensato?

L’umano senso di appartenenza ad un luogo, ad una causa, ad una storia personale o collettiva, ad una famiglia o persino ad una singola persona.. può sconvolgere la storia.

Tale è la forza delle connessioni e dei legami che non imprigionano, tale è la natura delle unioni che liberano; sono il motore delle scoperte, i punti fissi delle nostre identità, luoghi da cui partire e a cui poter ritornare.

Riconoscerne il valore significa potersi servire del loro intrinseco potere: pensate a tutte quelle cose impossibili che sono state realizzate da chi sentiva di appartenere ad un ideale, ad una comunità, ad una nazione. Pensate agli eventi straordinari che un singolo individuo può mettere in moto, realizzando qualsiasi obiettivo. Questo è il segreto stesso della storia, delle arti, delle scienze, dei tentativi della specie umana di piegare il mondo al proprio volere.

Di qui un invito, sussurrato da antiche voci: trovate il terreno comune su cui affondano le radici dell’umanità intera. Quando ciascuno apparterrà ad ogni albero, ad ogni suo ramo, alla luna stessa, al sole, alle stelle, ad ogni altro essere vivente e non vivente del creato… a quel punto ogni cosa davvero potrà accadere.