
Il potere del miracoloso
Riprendo alcune riflessioni lette in un articolo di M. Maggiani. Nell’articolo lo scrittore, parlando di parole e del loro significato, fa una riflessione sulla parola “didattica” accostandola al potere miracoloso del disvelamento.
Nel tempo in cui si parla e straparla di DAD, didattica a distanza, Maggiani sottolinea che gli antichi consideravano l’insegnamento e l’arte del mostrare il mondo e i mondi, come qualcosa dal potere miracoloso, aggiungendo poi che questo oltre ad essere bello dovrebbe anche far riflettere tutti noi, affascinati e a volte accecati dal potere del tecnologico.
Insegnare è così un prendersi cura, un po’ come fa Socrate che ai suoi discepoli insegna che l’unica verità è il sapere di non sapere.
Portare alla luce, liberare, saper mostrare è un potere indescrivibile, insiste l’autore. Potere che nessuno è riuscito a misurare e regolamentare. Dunque potere miracoloso, che sfugge a valutazioni, calcoli, come invece oggi si crede di poter fare.
Poi alla fine del suo articolo Maggiani, ecco ciò che vorrei sottolineare, ricorda che coloro che seguono Socrate, credono che il miracolo e dunque il potere miracoloso dell’insegnamento si realizza, si mostra quando il sapere si fa corpo, quando il corpo si fa logos e quando il logos si fa offerta e questa offerta miracolosamente si fa moltiplicazione.
Spero di non banalizzare il pensiero dell’autore, ma il sapere che si fa corpo, il corpo che si fa parola, la parola che si fa offerta non ricorda anche il potere miracoloso del teatro? Del teatro che convoca la polis e come in una specchio la riflette, la interroga perché come dice Cervantes nulla come il teatro riesce a riflettere le azioni della vita umana e ciò che l’uomo è più del teatro.
Ma allora, nel teatro come nell’insegnamento, non tocca a noi riscoprire, ricercare, riassaporare il potere miracoloso di queste due impossibili arti. Da ricordare poi che noi uniamo queste due realtà, parlando di teatro educazione.
Perché, per finire, come ricorda Maggiani alla fine del suo articolo, se si dice “corpo insegnante”, allora la didattica a distanza, semplicemente non è didattica, ma allora non si rischia di fare lo stesso nel teatro, abbagliati dai linguaggi tecnologici del post pandemia, finendo per fare qualcosa che semplicemente non è più teatro, e così eludere la vera domanda che la pandemia ha posto e cioè come ritrovare, riscoprire il potere miracoloso del teatro educazione?
Autore

Fabio Barbetta
Per caso mi chiamo Fabio. Per caso sono un insegnante e sempre per caso ho conosciuto il Teatro. Per caso da anni faccio laboratori teatrali, a scuola e fuori. Dai ragazzi ho ricevuto molto, loro da me non saprei e, se fosse, sarebbe sempre per caso. Per caso ho conosciuto Carla, donna bella, ma soprattutto intelligente e incredibilmente in gamba. Per caso l’ho sposata, ma qui dovrei dire per culo. Nel mondo del teatro educazione, per caso ho conosciuto tanta gente fichissima. Ora chiudo e se per caso qualcuno di voi conosce un bravo dottore, me lo faccia sapere.
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