Dizionario di Spazio Bottega

Arrivato all’ultimo

Scusatemi il ritardo. Sapete: l’autobus è arrivato in ritardo e c’era molto traffico.

In realtà, non sapevo quale prendere per arrivare e ho preso quello che fa il giro largo. Avete presente il 16? Eh sì, quello che fa il giro intero della città. Così l’ho potuta guardare per bene. Ho potuto vedere tutte le vie nascoste, quelle principali, gli incroci, le rotonde. E poi sono sceso qui.

Quindi scusatemi il ritardo.

Ci stavo quasi ripensando, eh? Quando davanti a largo Roma ho visto un parchetto nascosto, quasi quasi stavo per scendere a rintanarmi là. O quando sono saliti gli uomini incappucciati e volevano portarci via tutti. E hanno portato via solo mia sorella, chissà che fine ha fatto. O quando l’autobus stava quasi per ribaltarsi. 

Ci stavo quasi ripensando. Ma poi mi sono detto: che cosa ci sarà di brutto? Di più di quello che vedo ogni mattina sugli autobus?

Mi volete, vero? Anche se sono arrivato all’ultimo?

AUTORE

Emilio Milani

Emilio Milani

Operatore e formatore di teatro educativo e sociale, consegue la laurea in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo presso l’università di Padova nel 2011. Presenta una formazione performativa di teatro di prosa, teatro fisico, drammaturgia, danza e canto. Elemento specifico della sua formazione è il corso “Scuola Estiva di Teatro Educazione ” proposto dall’Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata di Serra San Quirico (AN), specificamente sulla conduzione di gruppi, la drammaturgia e la regia, il teatro ragazzi.
Opera nel territorio della Bassa Padovana e dell’Alto Polesine dal 2009, proponendo laboratori teatrali per le scuole e per realtà con finalità di sostegno sociale. Dal 2015 viene chiamato in varie rassegne di teatro della scuola per implementare le loro attività, in particolare dalla Rassegna Nazionale di Teatro della Scuola di Serra San Quirico (AN).
È membro AGITA dal 2017 ed è Presidente dell’Associazione culturale Zagreo, che si occupa di teatro sociale e di ricerca nei territori sopra descritti.

Per me il teatro è uno spazio di libertà e rispetto, in cui cercare di scoprire la verità, insieme a chi vuole prendervi parte.
E’ lo spazio in cui il corpo può ritrovare il suo centro e la voce un suono adeguato a esprimere quello che di solito non riesce a esprimere nella vita.
E’ lo spazio in cui la relazione con l’altro non si costruisce sulla paura ma sull’ascolto, sul non giudizio, sulla crescita comune.
Non so mai che cosa troverò di preciso in un laboratorio di teatro. So a malapena da dove inizio. Sono sicuro, però, che in ogni incontro c’è una grande ricchezza, che può trovare una forma da portare su un palcoscenico, di qualsiasi tipo esso sia.

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