Accoglienza radicale

Accoglienza radicale

So che dal titolo potrebbe sembrare un articolo politico, per qualcuno potrebbe esserci anche una lettura polemica. Eppure è un altro articolo sugli strumenti di progettazione.

Uno di quegli strumenti dhe dovrebbe sempre far parte delle attitudini ben allenate di chi vuole progettare e progettarsi con efficacia ed efficienza. L’accoglienza radicale è essere aperti a qualsiasi possibilità e considerare ogni idea valida fino a prova contraria. Spiegherò meglio che cosa si intende ma è fondamentale mettere un punto fermo prima di tutto e cioè che la buona pratica si concretizza se applicata al maggior numero possibile di situazioni della nostra vita. In questo senso non significa annullare la propria idea a fronte di accogliere quella altrui quanto più accogliere qualsiasi idea come valida mantenendo però il punto su ciò che ci fa stare bene. 

L’accoglienza radicale ci permette di essere sempre in ascolto e senza giudizio, ma soprattutto riconoscendo il valore di quello che ci accade, che ci viene proposto, che ci viene detto. Ogni cosa che ci succede determina sensazioni ed emozioni intorno e dentro di noi e la nostra risposta sviluppa una reazione che può alimentare o destrutturare un meccanismo di accoglienza. Attenzione, con questo non sostengo che sia l’unica modalità possibile e giusta, ritengo sia uno strumento molto valido e che nel campo della progettazione offre risultati grandiosi.

Accogliere viene rappresentato, non a caso dalle braccia aperte. è un ricevere senza protezione e senza difese, che significa senza giudizio e senza modo di respingere ciò che arriva.

in questo modo in verità siamo aperti anche a prenderci delle potenti botte sul muso che possono fare un gran male e abbatterci. Possono esserci grandi abbagli che ci fregano. Ecco, se questi due rischi ci spaventano è lì che iniziamo a difenderci e proteggerci, rinunciando inconsapevolmente ad accogliere. Perchè iniziamo a ipervalutare al punto da giudicare le opportunità come minacce fino a non vederle più nemmeno quando non c’è dubbio che siano situazioni positive.

Come già abbiamo detto l’Accoglienza radicale è qualcosa che si può allenare e con la stessa modalità anche disallenare. Ci si accorge del proprio disallenamento, o disallineamento, quando accade di rifiutare possibilità che in passato avremmo accolto senza alcun tipo di poblema. Badate bene, non significa che essere radicalmente accoglienti ci debba necessariamente portare a non rifiutare nulla. é questione di ocnsapevolezza e convinzione. è questione di scelte, tema fantasticamente trattato qui da Giorgia.

L’accoglienza radicale in sè è già una scelta potente e difficile e la prima prova per farla entrare nella nostra vita è se ci incuriosisce accogliere tale curiosità e lasciarci portare da questa a comprendere se possiamo essere radicali in modo radicale. Come ho più volte ripetuto non è da tutti, ma mi sa che chi è arrivato a leggere fin qui, quella curiosità ce l’ha in quantità più che sufficiente per iniziare.

 

AUTORE

Michele Battistella

Definirmi professionalmente in modo univoco è stato per me sempre complesso oltre che distante dalla mia idea di professionalità. Nel corso degli anni, della mia esperienza e formazione, cose molto diverse fra loro mi hanno permesso di costruire un core professionale basato sulla visione d’insieme, sull’individuazione delle opportunità, della possibile evoluzione. Questo si verifica sia quando lavoro in maniera individuale o collettiva, in campo sociale o tecnico. Mi piace occuparmi di progettualità nel loro insieme, dalla facilitazione per scoprire gli obiettivi fino alla realizzazione e alla valutazione. Mi piace condividere pezzi di strada in situazioni eterogenee.

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2023-07-26T12:46:04+02:00
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